Nell’ambito dell’evento “ottobre piovono libri 2009” presso la sede del Centro Ricerche di Storia e Arte – Bitonto, sarà presentato il romanzo di Chiara Curione “Un eroe dalla parte sbagliata”.

L’autrice sarà presentata dalla dottoressa Lizia D’Agostino.

L’ingresso è libero.

Eroe

Note su autrice e romanzo

A cura di Libreria del Teatro / Il Salotto Letterario

Ci sono pagine della nostra storia vergate con il sangue, bagnate di lacrime, “strappate” da un recente passato nel vano tentativo di cancellarne il doloroso ricordo. Di queste laceranti ferite, di eroi, briganti, martiri e vittime non vi è traccia nei testi scolatici.

La violenza scaturita dallo scontro tra parti “sbagliate” che si ritengono nel giusto, le emozioni esacerbate da una partigianeria esasperata, pronta a ghermire e rivisitare eventi e dati storici per nutrire se stessa, rendono sottile il confine tra vittime ed eroi.

Chiara Curione in “Un eroe dalla parte sbagliata” ricorda Pasquale Romano, sergente borbonico detto anche “Enrico la Morte”, devoto alla Madonna del Carmine, fedele a Francesco II e innamorato di Lauretta e dei suoi occhi color bosco. Un uomo, un “paradigma del suo tempo”, vissuto in una terra in cui all”agiatezza di pochi si oppone la povertà di tanti, anestetizzati da una pietosa ignoranza, consolati da fede e devozione, turbati dall”incerto futuro delineato da cambiamenti sociali e politici e spesso “costretti” a scegliere da che parte stare per mera sopravvivenza. In un dialogico rincorrersi tra presente e passato, tra leggenda e storia, la narrazione incalza, avvince, emoziona. Attraverso agili passaggi si delinea un personaggio inedito: un giovane, tenace, orgoglioso contadino cui è negata l”istruzione, alla ricerca di rifugio, dignità e riscatto nella giubba borbonica.

L’unità d’Italia

L’Unità d’Italia lo priva dello status militare e della possibilità di convolare a nozze con la sua morosa. Nessuno gli darà lavoro né la possibilità di scegliere “da quale parte” stare. Non così scaltro da cambiar “giacchetta” e legato ad un re in esilio che non può tradire senza tradire se stesso, viene ripudiato dalla sua gente ed irretito da notabili filoborbonici che ben si occultano in città. Non saranno loro a dormire nei campi, nascosti dietro i muretti, a fuggire, a combattere, a ricattare, ad uccidere.

Pasquale nel tentativo di costituire un esercito e lottare contro la piemontesizzazione, smarrisce i suoi sogni. E sarà circondato da briganti, ladri ed efferati assassini che traviseranno i suoi piani e lo tradiranno. A nulla valgono i suoi tentativi di “elevarli” al rango di soldati attraverso un giuramento, di arginare la loro sete di violenza e denaro. Sarà solo, con il suo diario traboccante di pensieri e preghiere, con il suo desiderio di una vita normale infranto dal sangue innocente versato. Né la medaglia d’oro ricevuta in dono dal Vaticano potrà salvarlo dal suo destino, dal marchio di infamia e dai cavalleggeri di Saluzzo.

Questa la storia che nonna Chiara racconta all’autrice bambina. Affinché il ricordo delle gesta di questo antenato, un eroe per i suoi cari, un sanguinario brigante per altri, non vada smarrito. La stessa storia che nonna Teresa racconterà al piccolo Francesco per distrarlo da un difficile presente.