Rendere pubblico, a disposizione di tutti, il lavoro di tanti anni di ricerche, così da permettere la più ampia diffusione delle conoscenze per studiosi e per semplici curiosi, interessati ad approfondire aspetti e dettagli sulla storia e sull’arte del nostro territorio.
È con questo obiettivo che il Centro Ricerche di Storia e Arte – Bitonto ha avviato la digitalizzazione dei numeri più vecchi della rivista Studi Bitontini, organo editoriale del sodalizio, attivo sin dal 1969 con l’obiettivo di divulgare le ricerche e gli studi compiuti dai soci e non solo.
I primissimi numeri sono già presenti sul sito ufficiale del Centro Ricerche www.centroricerchebitonto.com. Saranno progressivamente pubblicati i restanti, escludendo le pubblicazioni degli anni più recenti, edite da Edipuglia.
Registrata presso il Tribunale di Bari il 23 ottobre 1970, conta attualmente 116 numeri. È tra realtà editoriali più longeve nell’ambito delle riviste culturali pugliesi. In oltre mezzo secolo di vita ha ospitato preziosi contributi di numerosi studiosi.
Studi Bitontini si propone come sede privilegiata per ricerche, approfondimenti, confronti su temi, documenti, eventi, nonchè problemi di tutela e gestione relativi alla storia, al paesaggio, al patrimonio tradizionale e alla cultura materiale della Puglia, con particolare riferimento al territorio di Bitonto.
La scientificità dei contributi viene vagliata da un Comitato Scientifico. Un Comitato di Redazione cura la redazione, appunto, di ogni numero della rivista la cui sezione finale. Oltre ad ospitare una fedele registrazione della vita e degli eventi organizzati del Centro Ricerche, raccoglie recensioni e schede bibliografiche di volumi sulla storia di Bitonto o della Puglia.

Studi Bitontini – N. 1 – ANNO 1969
Primo numero della storica rivista Studi Bitontini, edita, nel dicembre del 1969, dal Centro Ricerche di Storia e Arte – Bitonto. Diversi i temi trattati, a partire da un’ampia panoramica sulla cultura e sulla storia della città di Bitonto. Donato Antonio De Capua ne traccia i principali sviluppi storici, mettendo in luce il ruolo della città nel contesto pugliese e meridionale. Segue un’analisi sull’arte e la civiltà dell’antica Bitonto, a firma di Antonio Castellano, che esplora il patrimonio archeologico locale e le sue implicazioni sulla conoscenza del passato bitontino. Ampio spazio è dedicato alla figura di Fra Antonio Scaraggi, raccontata da Michele Noviello. Un approfondimento che restituisce il ritratto di un uomo di fede e cultura, il cui operato si intreccia con la storia religiosa della città. In ambito artistico, Gianna Sammati presenta una nuova opera attribuita a Gaspar Hovic, maestro fiammingo attivo in Puglia tra il XVI e il XVII secolo, contribuendo ad arricchire il quadro della sua produzione. L’archeologia torna protagonista con l’intervento di Antonio Rienzo, che propone uno studio su una strada di epoca peucetica, evidenziandone l’orientamento e l’importanza nel sistema viario antico. A chiudere il numero, una rassegna delle attività del Centro Ricerche di Storia e Arte – Bitonto, che illustra le prime iniziative e gli obiettivi della neonata rivista. Hanno collaborato al primo numero di Studi Bitontini: Stefano Milillo, Antonio Castellano, Donato Antonio De Capua, Michele Noviello, Gianna Sammati, Antonio Rienzo.

Studi Bitontini – N. 2 – ANNO 1970
Secondo numero della storica rivista Studi Bitontini, edita, nel marzo del 1970, dal Centro Ricerche di Storia e Arte – Bitonto. Diversi gli argomenti affrontati, a partire dalle proposte per la sistemazione e la valorizzazione della Torre Angioina, uno dei simboli della città di Bitonto. Torre definita dal Nemours «più forte della Torre di Brouges» e autentico capolavoro di fortificazione militare del tardo Medioevo. Le proposte furono avanzate da Umberto Kuhtz, architetto ed ex sindaco della città di Bitonto, Maria Teresa Saracino, architetto, Raffaele Lauta, ingegnere, e Luciano Masci, del Centro Studi e Scambi Internazionali Pordenone. A seguire una biografia di Nicola Fornelli, uno degli ingegni più lucidi della fine del XIX secolo, sia come pedagogista, sia come storico e scrittore di politica e società. Le sue virtù politiche, la sua solidità morale determinarono nel settore scolastico quel progresso che effettivamente la scuola segnò lungo l’arco di tempo che va dal 1870 allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Tra le altre pagine di Studi Bitontini n.2, un’analisi sulla ceramica del V secolo a.C. rinvenuta a Bitonto all’inizio del 1970, quando due cittadini di Bitonto trovarono tra mucchi di discarica in via Traiana piccoli frammenti di terracotta. Era quel che restava di uno dei tanti vili scempi compiuti dalle pale meccaniche dei cantieri edili. A chiudere il numero, un’intervista d Michele Giorgio a Francesco Speranza, grande artista a cui mai è sfuggito dal cuore il calore e la luminosità del nostro sole. A cui mai sono scomparsi dalla memoria le nostre campagne, le nostre case, i nostri tetti. Hanno collaborato al secondo numero di Studi Bitontoni: Stefano Milillo, Antonio Castellano, Umberto Kuhtz, Maria Teresa Saracino, Raffaele Lauta, Luciano Masci, Giuseppe Andreassi, Michele Paone, Michele Ruggiero, Michele Giorgio.

Studi Bitontini – N. 3 – ANNO 1970 – Relazione tenute in occasione della retrospettiva del pittore F. Spinelli
Numero di Studi Bitontini dedicato alla retrospettiva del pittore Francesco Spinelli che si tenne a Bitonto il 26 settembre 1970. Ad ospitarla, la Sala degli Specchi di Palazzo di Città. Una retrospettiva che ebbe come scopo quello di mettere in evidenza una personalità artistica dell’800 pugliese che meritava di essere scoperta. Gli interventi sono di Francesco Gesualdo, allora sindaco del Comune di Bitonto, Stefano Milillo (presidente del Centro Ricerche di Storia e Arte – Bitonto), Gaetano Vacca (relatore ufficiale), Michele D’Elia (direttore della Sezione Gallerie della Soprintendenza ai Monumenti), dell’ingegner Francesco Spinelli, omonimo nipote dell’artista. Altri interventi della professoressa Elena Germano Finocchiaro, dell’avvocato Pasquale Marinelli (consigliere provinciale), di Agostino Cajati (direttore della Rassegna pugliese), di Antonio Castellano, del professor Michele Guglielmo (assessore alla Pubblica Istruzione), del professor Raffaele Catucci (direttore della scuola serale di disegno “Francesco Spinelli”, di Francesco Cuonzo. Michele Giorgio, tra le pagine di questo numero della rivista Studi Bitontini, traccia un profilo storico critico di Francesco Spinelli e della sua arte. La retrospettiva fu visitata da migliaia di cittadini. E da numerosi cultori dell’arte, professori, studenti delle Università di Bari e di Lecce e di vari istituti secondari. L’iniziativa, di cui questo numero conserva la testimonianza, rappresentò un primo importante contributo per la riscoperta del pittore bitontino.

Studi Bitontini – N. 4 – ANNO 1971
Quarto numero della rivista Studi Bitontini, a cura del Centro Ricerche di Storia e Arte – Bitonto ed edito nel marzo del 1971. Il volume si apre con le osservazioni di Nicola Pice sulla ricostruzione del ciborio della Cattedrale di Bitonto, scomposto nel XVII secolo quando nella Chiesa era imperante lo spirito controriformistico. Per Pice: «La ricostruzione del ciborio della Cattedrale di Bitonto s’impone non solo per esigenze della nuova liturgia, ma anche per la necessità di ridare al monumento bitontino il principale arredo scultoreo». Michele Di Gioia, direttore della Biblioteca Diocesana di Foggia, parla della scuola romanica di Foggia, tra le città pugliesi che «può vantare una scuola o bottega d’arte con una eletta schiera di maestri, i quali, a buon diritto, possono essere considerati come precursori dell’arte rinascimentale. Nelle pagine seguenti si parla di un’interessante scultura dell’età romanica, scoperta dal Centro fra il materiale di spoglio delle fabbriche già addossate alla Cattedrale. E, ancora, di un cratere protoitaliota rinvenuto a Bitonto e conservato nel Museo Jatta; delle “nuove firme della Bottega Bitontina” del XVII secolo; della chiesa di San Francesco di Paola e della chiesetta di Santa Croce. Concludono questo numero di Studi Bitontini un ricordo di Gaetano Spinelli e le ‘prospettive nuove’ del professor Michele Giorgio per la scuola serale di disegno, a cento anni dalla fondazione (1871).

Studi Bitontini – N. 5 – ANNO 1971 – L’agra città dell’ulivo. Appunti di Gaetano Vacca
Quinto numero di Studi Bitontini, il periodico a cura del Centro Ricerche di Storia e Arte – Bitonto, edito nel 1971. Numero speciale dedicato interamente a Gaetano Vacca e ai suoi appunti di vita e di costume sulla Bitonto a confronto tra la società del passato e quella del suo tempo. Appunti dal titolo “L’agra città dell’ulivo” che passano in rassegna la vita bitontina i primi sessanta anni del ventesimo secolo. In questi scritti, l’autore ha voluto soprattutto esporre la sua visione di un’età, l’inizio del Novecento, che sembrava lontanissima, «dopo due guerre, un ventennio di dittatura e una ripresa economica avvalorata da un clima di libertà», come scrive Angelo Cardone nell’introduzione. Una rievocazione, accompagnata da una ricca galleria di foto della Bitonto che fu, utile a tutti i lettori «di qualunque età essi siano», per fare in modo che essi sentano, nella vivacità della prosa, la vitalità di un tempo dal quale è derivata la nostra civiltà contemporanea, «che spesso e con superficiale giudizio riteniamo tutta nuova e diversa da quella del primo ventennio del secolo». A conclusione del volume si torna sui frammenti architettonici e scultorei romanici rinvenuti dal Centro Ricerche e sul ciborio della Cattedrale di Bitonto. Argomenti già affrontati nel precedente numero di Studi Bitontini.

Studi Bitontini – N. 6 – ANNO 1971
Sesto numero della rivista “Studi Bitontini”, a cura del Centro Ricerche di Storia e Arte – Bitonto, edito nel dicembre del 1972, all’epoca diretto da Antonio Castellano. Il direttore responsabile era Antonio Amendolagine, storica firma della Gazzetta del Mezzogiorno e del giornalismo bitontino, nonchè padre di Franco Amendolagine, futuro fondatore del periodico “Da Bitonto”. In questo numero, tanti gli argomenti affrontati. Il volume si apre con il saggio di Stefano Milillo che descrive aspetti inediti dell’arte romanica nella città di Bitonto. A seguire “La lastra di Pollice scultore e altri fatti bitontini” di Pina Belli D’Elia. Poi le note sull’urbanistica di Bitonto dalle origini fino al 1200 di Giuseppe Romanelli. Documenti biografici del pittore Carlo Rosa, a cura di Antonio Castellano e note sull’attività del pittore Alonso de Cordoba di Bitonto, di Tommaso Berloco. Rimanendo in tema di pittura, Antonio Gambacorta descrive l’attività dei pittori napoletani a Bitonto nel secolo XVIII. Domenico Binetti invece illustra l’attività di Giovan Battista Alberti, celebre chitarrista e compositore bitontino. Mentre Vincenzo Valente ci porta a scoprire il dialetto di Bitonto. Le note artistiche di Antonio Stellacci ci portano alla scoperta della chiesa di Santa Maria della Chinisa, con annesso monastero dei frati minori osservanti, inglobanti l’ospedale dei Chierici. A concludere il sesto numero di Studi Bitontini, una ‘fotografia’ di Bitonto nel secolo XIX da una vecchia stampa e la notizia della riesumazione di un’opera di Tommaso Traetta negli Stati Uniti d’America.

Studi Bitontini – N. 7 – ANNO 1972
Settimo numero della rivista Studi Bitontini, periodico a cura del Centro Ricerche di Storia e Arte – Bitonto. Numero edito nel 1972. Ad aprire il volume il racconto di un episodio di vita cittadina nella Bitonto del diciottesimo secolo, dopo l’avvento di Carlo III che segnò per il regno di Napoli l’inizio di una nuova era. Il professor Michele Giorgio racconta l’impegno di Vincenzo Rogadeo per la trasformazione agraria in terra di Bari, partendo da una corrispondenza tra il deputato del Regno d’Italia e la ditta J. Borsari & C. di Zollikon, per la ricostruzione in Torre Quadra delle botti vetrificate con struttura in cemento. A seguire, le analisi per un primo esame della scultura altomedievale pugliese, partendo dal ritrovamento di una conca barbarica in territorio bitontino. Le schede di Pina Belli D’Elia delle icone di Bitonto alla mostra dei dipinti restaurati, tenutasi a Bari dal dicembre del 1971 al marzo del 1972. E, ancora, il racconto di un momento di vita ospedaliera, a firma di Gaetano Vacca, un articolo di Nicola Morea sui De Renzio, musicisti bitontini. In conclusione di questo numero di Studi Bitontini, l’analisi sugli affreschi della chiesa della Chinisa. Qui, nello smontare le tele di Gaspar Hovic, datate 1586, furono scoperte pregevolissime pitture che rappresentano solamente una parte della antica e vasta decorazione parietale.

Studi Bitontini – N. 8 – ANNO 1972
Ottavo numero della rivista Studi Bitontini, storico periodico a cura del Centro Ricerche di Storia e Arte – Bitonto, edito nell’anno 1972. Ad aprire questo volume della rivista Studi Bitontini un articolo sulle influenze bizantine riscontrabili nelle chiesette rurali romaniche delle città di Bitonto e di Giovinazzo, con mostre fotografiche e documentarie. Le chiesette prese in esame sono Santa Croce, nell’omonima contrada bitontina, Sant’Aneta a Bitonto (distrutta negli anni ’90) e San Basilio a Giovinazzo. Si parla poi della figura di Michelangelo Costantino, architetto e regio ingegnere della città di Bitonto e dell’arte di Francesco Spinelli, pittore pugliese del secondo Ottocento, tra tradizione e modernità. Il professor Michele Giorgio torna a parlare di Vincenzo Rogadeo, partendo dal primo atto per la laicizzazione delle scuole di Santa Teresa in Bitonto. Una relazione riservata al consiglio provinciale e al ministero della Pubblica Istruzione sulle scuole nel 1861 e scritta dallo stesso Rogadeo e da Giuseppe Laudisi, entrambi deputati bitontini del regno d’Italia nel tardo Ottocento e nel primo Nocevento. A seguire gli articoli sulla figura di Gaetano Salvemini e sulla famiglia degli Abbate, compositori e prestigiosi divulgatori di melodie. Una famiglia che entra di diritto nel novero dei musicisti di Bitonto, accanto ai Logroscino e ai Traetta.

Studi Bitontini – N. 9 – ANNO 1973
Nono numero della rivista Studi Bitontini, periodico a cura del Centro Ricerche di Storia e Arte – Bitonto. Diretto da Antonio Castellano, con responsabile Antonio Amendolagine, storica firma del giornalismo bitontino e pugliese. Ancora una volta il volume affronta diversi temi relativi al patrimonio storico artistico della città di Bitonto. Ad aprire questo numero, le note sulle sculture romaniche della chiesa di San Silvestro, a cura di Pina Belli D’Elia. Franco Dell’Aquila parla, invece del monastero ipogeo della masseria Milella, sul tratto della Bitonto – Ceglie. Continua Antonio Castellano che ci porta nel mondo dei neobizantini a Bitonto, mentre Giuseppe Lucatuorto illustrano le opere del chierico Nicola Gliri in terra di Bari. Tra le pagine, l’articolo, pubblicato su “Il Mattino” di Napoli del 31 marzo del 1997, di Alfredo parente, che descrive la Sofonisba di Tommaso Traetta, portata all’auditorium del Centro Rai di Napoli il 30 marzo del 1973. Rimanendo in ambito musicale, il professor Michele Giorgio ci porta a scoprire il maestro Davide Delle Cese, musicista e direttore d’orchestra. Un genio musicale che il tempo aveva ricoperto con il velo della dimenticanza e dell’oblio Conclude il presente numero della rivista Studi Bitontini il catalogo delle opere d’arte mobili e la descrizione della chiesa parrocchiale di Santa Maria della Porta

Studi Bitontini – N. 10 – ANNO 1973 – Speciale Gaetano Vacca “Io e due zii: Giovanni e Maria Modugno”
Decimo numero della rivista Studi Bitontini, periodico a cura del Centro Ricerche di Storia e Arte – Bitonto, pubblicato nell’agosto del 1973. Diretto da Antonio Castellano, con responsabile Antonio Amendolagine, storica firma del giornalismo bitontino e della Gazzetta del Mezzogiorno. Il numero 10 di Studi Bitontini è un numero speciale, tutto incentrato sulla testimonianza di Gaetano Vacca e dei suoi due zii: vale a dire Giovanni Modugno e la sua consorte Maria Spinelli. Il volume si apre con Michele Giorgio che ricorda Gaetano Vacca, che era da poco morto. A seguire, il ricordo che aveva fatto lo stesso Vacca dal tutolo “I miei due zii”, titolo che si riferisce, appunto a Giovanni Modugno e Maria Spinelli. Testimonianza impreziosita da foto d’epoca del Modugno ritraenti lui e la sua famiglia in momenti di vita privata. Il volume si conclude con alcune pagine di diario di Maria Spinelli in Modugno, anticipate da un’introduzione sempre di Giovanni Vacca. Notevole attenzione è rivolta a lei, dal momento che, come spiega Vacca tra le pagine del decimo numero della rivista, «non si può proporre all’attenzione e alla mediazione, la vita morale prima e poi cristiana di Giovanno Modugno, senza accomunarla a quella di Maria Spinelli». Una riflessione fatta in occasione della scomparsa di Maria Spinelli.