SOMMARIO STUDI BITONTINI N. 109-110

Federico Marinelli, Epigrafi medievali inedite da Bitonto

L’indagine su tre inedite testimonianze epigrafiche riconosciute nel centro storico di Bitonto ha voluto approfondirne il contesto di riferimento e valorizzare sia gli aspetti estrinseci ai manufatti sia i connessi dati intrinseci di profilo archeologico e di interesse sociale, con uno sguardo esteso alla vicenda storica bitontina coeva agli individui ricordati nelle iscrizioni.

Vito Ricci, «Trazesse zafran della Puia, de Terra de Barri e de Terra de Otrento». Note sulla coltivazione e il commercio dello zafferano in Puglia e a Bitonto tra XV e XVI secolo

Lo zafferano nel Medioevo era la spezia più preziosa: un bene di lusso che segnava un importante commercio a livello internazionale. L’Italia ne era il principale produttore in Europa, assieme alla Spagna e, in misura minore, alla Francia: lo zafferano italiano era tra le qualità più pregiate e ricercate e raggiungeva i mercati dell’Europa settentrionale e del Mediterraneo orientale. Nella Penisola lo zafferano era coltivato in precipui contesti territoriali: in Toscana e Abruzzo eccelleva per qualità e quantità; esso trovava spazio anche in altre regioni come Marche, Umbria, Lombardia, Puglia. Qui era coltivato soprattutto in Terra d’Otranto, sebbene il prodotto fosse qualitativamente e quantitativamente inferiore rispetto a quelli toscano o abruzzese, tuttavia trovava un proprio spazio sui mercati esteri, in primis  sull’altra sponda adriatica. In alcuni atti notarili della seconda metà del XV secolo si ha testimonianza della crococoltura anche a Bitonto. In questo contributo si illustrano la coltivazione e il commercio dello zafferano con riferimento alla Puglia e a Bitonto.

Raffaele Mellace, «Musica in ogni genere di eterna memoria»: l’immagine di Traetta a quarant’anni dalla morte (con un’appendice su Giuseppe Verdi)

L’articolo di STudi Bitontini verte sull’immagine di Tommaso Traetta nella prima ricostruzione storiografica della cosiddetta ‘scuola napoletana’, l’Apoteosi della musica del Regno di Napoli di Giuseppe Sigismondo (1820-1821), seguita mezzo secolo dopo da una rara testimonianza di Giuseppe Verdi. Questi due sguardi danno forma all’assenza della musica del Traetta, che da memoria ancora viva diventa patrimonio da riscoprire.

Emilio Mastropasqua, La bottega di Nicolantonio Brudaglio di Andria e suoi allievi: Francesco Paolo Antolini e Giuseppe Santoniccolo

La bottega andriese di Nicolantonio Brudaglio è da considerarsi tra le più importanti in Puglia. Interessante è notare che l’attività scultorea, iniziata nella prima metà del Settecento, viene pro-seguita dai figli del Brudaglio, Vito e Riccardo, quindi dai nipoti, fino a solcare, con Vito Brudaglio di Ludovico, gli inizi del Novecento. Degni di nota sono anche gli allievi del Brudaglio, tra i quali si distinguono Francesco Paolo Antolini, che è da considerarsi forse il suo principale allievo e collaboratore, e Giuseppe Santoniccolo, di cui si conoscono solo labili notizie della vita e un esiguo numero di opere. Il saggio intende effettuare una riflessione su tale contesto artistico e sociale, proponendo altresì nuove acquisizioni di opere da ascrivere alla mano di questi scultori.

Francesca Sivo, A lezione da Claudio Leonardi. Un ricordo

In occasione del decimo anniversario della scomparsa di Claudio Leonardi (1926-2010), se ne propone qui un breve ricordo. Soffermandosi su alcune delle molteplici tematiche su cui si è incentrato il suo intenso e proficuo impegno scientifico.
Studi Bitontini
Copertina della rivista Studi Bitontini, a cura del Centro Ricerche di Storia e Arte – Bitonto